Nuova Riveduta:

Romani 7:3

Perciò, se lei diventa moglie di un altro uomo mentre il marito vive, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera da quella legge; così non è adultera se diventa moglie di un altro uomo.

C.E.I.:

Romani 7:3

Essa sarà dunque chiamata adultera se, mentre vive il marito, passa a un altro uomo, ma se il marito muore, essa è libera dalla legge e non è più adultera se passa a un altro uomo.

Nuova Diodati:

Romani 7:3

Perciò, se mentre vive il marito ella diventa moglie di un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma quando il marito muore, ella è liberata da quella legge, per cui non è considerata adultera se diventa moglie di un altro uomo.

Riveduta 2020:

Romani 7:3

Perciò se, mentre vive il marito, lei diventa moglie di un altro uomo, sarà chiamata adultera, ma se il marito muore lei è libera da quella legge; così non è adultera se diventa moglie di un altro uomo.

La Parola è Vita:

Romani 7:3

Allora, se vuole, può sposare qualcun altro. Questo sarebbe adulterio, se il primo marito fosse ancora vivo, ma è perfettamente giusto dopo la sua morte.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Romani 7:3

Ond'è che se mentre vive il marito ella passa ad un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera di fronte a quella legge; in guisa che non è adultera se divien moglie d'un altro uomo.

Ricciotti:

Romani 7:3

Sicchè, vivente il marito, farà da adultera se stia con un altro uomo; e solo se muoia il marito, è libera dalla legge, rispetto al non essere adultera convivendo con un altro uomo.

Tintori:

Romani 7:3

Infatti sarà chiamata adultera se, vivente il marito, starà con mi altro uomo; se poi le muore il marito, è liberata dalla legge del marito, in modo da non essere adultera, dato che stia con altro nome.

Martini:

Romani 7:3

Per la qual cosa vivente il marito, sarà chiamata adultera, se stia con altro uomo: morto poi il marito, è sciolta dalla legge del marito: onde non sia adultera se stia con altro uomo.

Diodati:

Romani 7:3

Perciò, mentre vive il marito, ella sarà chiamata adultera, se divien moglie di un altro marito; ma, quando il marito è morto, ella è liberata da quella legge; talchè non è adultera, se divien moglie di un altro marito.

Commentario abbreviato:

Romani 7:3

Capitolo 7

I credenti sono uniti a Cristo per portare frutto a Dio Rom 7:1-6

L'uso e l'eccellenza della legge Rom 7:7-13

I conflitti spirituali tra corruzione e grazia in un credente Rom 7:14-25

Versetti 1-6

Finché un uomo continua ad essere sotto la legge come alleanza e cerca la giustificazione attraverso la propria obbedienza, continua ad essere schiavo del peccato in qualche forma. Nulla, se non lo Spirito della vita in Cristo Gesù, può rendere il peccatore libero dalla legge del peccato e della morte. I credenti sono liberati dal potere della legge che li condanna per i peccati commessi. E sono liberati da quel potere della legge che suscita e provoca il peccato che abita in loro. Non si tratta di una legge come regola, ma di un patto di opere. Per professione e per privilegio, siamo sotto un patto di grazia e non sotto un patto di opere; sotto il vangelo di Cristo e non sotto la legge di Mosè. Si parla di questa differenza con la similitudine o la figura di essere sposati con un nuovo marito. Il secondo matrimonio è con Cristo. Con la morte siamo liberati dall'obbligo della legge come alleanza, come la moglie dai suoi voti al marito. Credendo con forza ed efficacia, siamo morti alla legge e non abbiamo più a che fare con essa di quanto il servo morto, liberato dal suo padrone, abbia a che fare con il giogo del suo padrone. Il giorno in cui crediamo è il giorno in cui siamo uniti al Signore Gesù. Entriamo in una vita di dipendenza da lui e di dovere verso di lui. Le buone opere derivano dall'unione con Cristo; come la fecondità della vite è il prodotto della sua unione alle radici; non c'è frutto per Dio finché non siamo uniti a Cristo. La legge, e i più grandi sforzi di chi è sotto la legge, ancora nella carne, sotto il potere di principi corrotti, non possono raddrizzare il cuore per quanto riguarda l'amore di Dio, vincere le concupiscenze mondane, o dare verità e sincerità nelle parti interiori, o qualsiasi cosa che provenga dalle speciali influenze santificanti dello Spirito Santo. Niente di più di un'obbedienza formale alla lettera esteriore di un precetto può essere eseguito da noi, senza la grazia rinnovatrice e creatrice della nuova alleanza.

Riferimenti incrociati:

Romani 7:3

Eso 20:14; Lev 20:10; Nu 5:13-31; De 22:22-24; Mat 5:32; Mar 10:6-12; Giov 8:3-5
Ru 2:13; 1Sa 25:39-42; 1Ti 5:11-14

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